Teatro

In anteprima mondiale Magà, composizione iconosonora n.1

In anteprima mondiale Magà, composizione iconosonora n.1

A Milano questa sera, mercoledì 20 dicembre nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale alle ore 21 è atteso uno spettacolo multimediale intitolato Magà. In anteprima mondiale quattro artisti, due ebrei e due arabi, due uomini e due donne che vivono in Israele conducono assieme il pubblico alla ricerca di un dialogo fra culture. Un intreccio di vite, voci, immagini, arti, musica, visioni e contatti ci riportano agli albori dell’umanità e della comunicazione non solo verbale ma anche sensoriale. Si riuniscono attorno a un falò, cominciano a raccontarsi e interpretano, con performance dal vivo, le immagini evocate. Un grande totem sta al centro, punto ideale dove il focolare degli antenati era consacrato alle riunioni di ogni tempo. Intorno, il buio. Magà è un’opera iconosonora, esperienziale. La partitura musicale si fonda su rigorose campiture di immagini anziché sul tradizionale pentagramma e la memoria trova una sua dimensione nell’esecuzione dal vivo, di fronte a diverse centinaia di persone, come mondo simbolico. Gli spettatori, con la propria presenza emotiva, ascoltano e partecipano al dialogo. I quattro musicisti siedono ai quattro punti cardinali della sala. Yuval Avital alla chitarra classica, Wisam Gibran al violino e oud, Raneen Hanna e Yael Tai vocalist. I video e le fotografie sono di Rafael Yossef Herman, mentre il video art è di Barbara Andriano & JINS. Frammenti di ricordi catturati dalla macchina da presa sembrano provenire da un preistorico passato personale e, proiettati sulla superficie del monolito, danno forma all’Albero della Conoscenza. Ognuno dei quattro artisti-musicisti descrive parte del proprio vissuto e il loro dialogo sfida le miserie di un mondo incapace di confrontarsi. La vita quotidiana di Israele si compone di tante facce e si muove a ritmo di musica, seguendo forme e luci, suoni e canti. La tensione incalza fino alla richiesta di partecipazione sensoriale del pubblico. Un curioso gioco di specchi porta i musicisti a deporre come testimoni oculari di esperienze diretta e della fatalità di aver colto il frutto dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male. L’insolito spettacolo è stato scritto e diretto da Yuval Avital e Alessio Mazzolotti. A fine show, cocktail etnico a base di pane, vino e olio. L’evento si affianca alla mostra Israele Arte e Vita 1906-2006 che prosegue fino al 7 gennaio. Il biglietto d’ingresso contribuisce all’Associazione Ponte Azzurro (tel.02 34995328).